Modi d’uso di ABS e PLA
Se ti stai avvicinando ora al mondo della stampa 3D e non riesci a trovare dei punti cardine da cui partire qui cercherò di offrirtene alcuni, molto importanti, come una miniguida su come trattare e cosa aspettarsi dai 2 filamenti più comuni, sicuramente se avete già letto il nostro articolo sulle possibilità dei materiali a disposizione oggi, avete sentito tutti i tipi di nomi strani come PVA, PLA, HIPS, CPE, ABS … e probabilmente avete pensato “che casino”! Ma non vi preoccupate, Cercheremo di rendere i primi passi meno traumatici possibile.
Quindi come già detto introdurremo PLA e ABS, i due materiali plastici più comunemente utilizzati nella stampa 3D.
PLA
Il PLA (nome scientifico Acido Polilattico) è una plastica biodegradabile, quindi è composto da materiale organico proveniente da fonti rinnovabili, sicuramente è la soluzione più ecologica e salubre di stampa 3D. E ‘facile da stampare, non puzza, e si riesce a stampare in alta risoluzione.
Può essere utilizzato per una vasta gamma di casi, da modelli concettuali e prototipi, all’istruzione e per gioco. C’è da tenere presente che il PLA non sopporta le alte temperature, e diventa morbido a circa 65° C e non è adatto per stampe che sosteranno all’esterno per lungo tempo poiché si degrada.
ABS
L’ ABS è la plastica per antonomasia, pensate ad un oggetto di plastica…fatto? E’ ABS.
E’ un materiale molto versatile, resistente e molto duro, leggermente flessibile e può resistere a temperature fino a circa 85 ° C senza subire deformazioni. La parte interessante dell’ABS è che può essere levigato per lisciare la stampa o anche essere verniciato. E ‘perfetto per prototipi visivi e funzionali.
Per entrambi i materiali si riesce a capire che la temperatura di estrusione è eccessiva poiché si nota che la stampa forma delle stringhe tra le parti separate e che l’estrusore perde del materiale. Se al contrario si osserva che i layer non aderiscono bene a vicenda vorrà dire che la temperatura potrebbe essere troppo bassa.
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Ora uno schemino riassuntivo per evidenziare le differenze tra i materiali:
PLA | ABS | |
Origine | Derivato dell’amido di mais | Derivato del petrolio |
Decomposizione | Biodegradabile in ambiente per idrolisi, con velocità dipendente da temperatura e umidità | Non biodegradabile e per questo non amico dell’ambiente. In natura la plastica degrada in 25.000 anni circa. I raggi solari però lo rovinano “sbiancandolo”. |
Tossicità | Come composto totalmente organico non emette fumi tossici durante l’estrusione, potrebbero però esserlo. alcune componenti, come ad esempio i pigmenti. In alcuni casi è adatto al contatto con alimenti. | Questo materiale emette fumi tossici durante l’estrusione. E’ fortemente sconsigliato il contatto con alimenti soprattutto a temperature superiori ai 50° poiché emette pericolosi interferenti endocrini chiamati ftalati. |
Odore | Odore tipico non sgradevole | Tipico odore di plastica bruciata non proprio salubre |
Resistenza meccanica a trazione | Media | Alta |
Temperatura di flessione sotto carico | Bassa (circa 60°) | Alta (105°) |
Flessibilità | Materiale rigido | Materiale leggermente flessibile |
Adesione interlayer | Media | Bassa |
Postproduzione | IL PLA si può verniciare con tutti i tipi di colori, forare carteggiare. Bisogna però prestare attenzione a non far salire la temperatura (es. co lo sfregamento) poiché si deteriora molto facilemente. | Si può verniciare, forare, carteggiare a piacimento. |
Incollabilità | Si, facilmente con colle cianoacriliche (Attack) | Si, praticamente tutti i tipi di colla |
Piatto riscaldato | No | Si |
Rischio di intasamento ugello | Medio alto | Basso |
Temperatura di lavoro | Ugello: 190°-210° Piatto: 0° | Ugello: 235°-255° Piatto: 100° |
Principali problematiche | Otturazione dell’ugello | Warping, delaminazione |