Ci sono le giornate no, nella stampa 3D così come in qualsiasi altra attività. Si riconoscono piuttosto facilmente. Un esempio è alzarsi al mattino e quando ci appropinquamo alla nostra amata stampante per vedere che cosa è stato prodotto nella notte troviamo questo:
Oltretutto a peggiorare le cose, che potrebbero già essere sufficientemente sgradevoli ci si mette anche il filamento, visto che non si tratta di semplice PLA, ma bensì di Nylon. Prevedo una mattinata intensa!
Però non bisogna farsi scoraggiare, neanche nella peggiore delle situazioni e si deve cercare sempre di cogliere quel minimo di buono che a parte situazioni limite (parlo sempre e solo della stampa 3D) c’è in ogni occasione!
Quindi approfitto di questo guaio per redigere una piccola guida alla pulizia profonda dell’hotend, dopo queste situazioni, che in gergo tencnico vengono definite: “Un bel casino!”.
Una piccola parentesi sul filamento
Apro una brevissima parentesi sul filamento utilizzato. Nello specifico si tratta dei Nylon della ditta Tecnology Outlet. Chi segue questo blog saprà benissimo che difficilmente sono critico sui filamenti. Capisco che in ogni caso si tratta di persone che fanno del loro meglio per portare un prodotto con uno spettro di utilizzi il più ampio possibile. Quindi che funzioni con la totalità ti macchine sul mercato (che ora sono veramente molte) e con le impostazioni personalizzate degli utilizzatori. Nei casi in cui ho riscontrato qualche problemino mi sono limitato a dare dei feedback con alcuni consigli, e in qualche caso sono anche stato ascontato.
Questa volta però è differente. Purtroppo non ho trovato punti salvabili. Ho effettuato moltissime prove, con temperature differenti, coibentando la stampante, aumentando il flusso. Ho anche essiccato la bobina con un apposito essiccatore per 48 ore. Nulla, il filamento veniva stampato sempre in maniera inconsistente.
Non pensiate sia un problema di cambio materiale. Ho già stampato con successo molte volte il nylon, ma non questa.
Sinceramente spero di essere stato molto sfortunato. Spero che queste poche righe vengano lette e prese seriamente dalla Technology outlet. Sono disponibile a riprovare qualche loro prodotto, magari qualcosa che faccia cambiare idea. Ad oggi in tutta sincerità non mi sento di consigliarlo, anzi.
Ma torniamo a noi e alla nostra piccola guida!
Pulire l’hotend in 3 step
La guida è divisa in 3 passaggi, ognuno dei quali è svolto con materiali e idealmente in un luogo diverso!
Step 1: Salvare il salvabile
Luogo: alla Stampante
Pericolo: Bruciature, attenti alle temperature!
Attrezzatura:
- Saldatore da stagno
- Pinza lunga
- Cartone a protezione (di recupero)
- Tanta pazienza (non in vendita)
Innanzitutto si deve scaldare il cubotto dell’hotend alla maggiore temperatura possibile, e afferrarlo con la pinza. Nel contempo riscaldando anche il saldatore si deve iniziare a rimuovere quanto più materiale possibile cercando di non stare troppo vicino ai cavi del riscaldatore e della sonda per non rovinarli.
E’ un lavoro lungo e noioso! Una volta rimosso la maggior parte di materiale si deve cercare, sempre a caldo, di smontare l’hotend pezzo per pezzo.
E’ consigliabile di rimuovere il riscaldatore come ultima cosa e mentre è ssempre in funzione strofinarlo con un tovagliolo di carta ripiegato molte volte a formare uno strato molto spesso,almeno circa 1 cm, per non bruciarsi. A questo punto la cartuccia sarà a circa 300°, quindi prestate attenzione!
Idealmente in questa fase avrete sonda e cartuccia puliti, o comunque non più incrostati, il
nozzle, i cubotto, la gola.In questa fase conviene sempre tagliare qualche millimetro del tubo PTFE che sicuramente non ne giova da tutti i riscaldamenti/raffreddamenti. Approfittatene per dare nuova vita al tubetto! In genere basta anche solo 1/2 millimetri e avremmo l’equivalente del tubo nuovo!
Alla fase 2!
Step 2: Continua la pulizia
Luogo: Cucina (per la gioia di vostra madre, moglie, fidanzata, convivente o il corrispettivo maschile)
Pericolo: bruciature da temperature/fiamma
Attrezzatura:
- Tenaglia in ferro (meglio della pinza lunga perchè non ha parti in gomma che potrebbero sciogliersi)
- Guanto da cucina
- Scalpellini
- Pulisci ugelli della giusta misura
- cartone di recupero da usare per non sporcare
E’ importante adoperare la fiamma blu della cucina e non quella gialla dell’accendino poichè è più calorica e ha meno residui. Quindi il vostro nozzle (ad esempio) tornerà brillante e non nero fumo! Questa parte è fattibile anche con un caramellatore da dolci, se, giustamente volete continuare a lavorare nel vostro spazio.
Accendete il fuoco della cucina, infilate il guanto nella mano di supporto, afferrate la pinza. Afferrate uno dei 3 oggetti che avete portato, quindi cubotto, nozzle o gola e iniziate a metterli sul fuoco. Quando vedrete che il materiale plastico inizia a sfiammare posizionateli sul cartoncino e con lo scalpello iniziate a pulirli fino ad aver rimosso la plastica. Ripetete questi passaggi qualche volta. Per l’ugello, una volta pulito esteriormente iniziate ad usare anche il pulitore, per cercare di togliere il materiale all’interno. Vi consiglio di utilizzare la misura corretta dalla parte della punta e la misura più grande che avete (in alternativa anche una punta da trapano della misura corretta, per togliere il materiale dall’altra parte! Come prima, aiutatevi con un fazzoletto ripiegato più volte e potrete rendere i pezzi splendenti!
Step 3: Pulizia interna
Luogo: Garage, un luogo non domestico
Pericolo: Escoriazione da prodotti chimici – massima attenzione –
Attrezzatura:
- Soda caustica in scaglie o Acetone concentrato
- Occhiali protettivi
- Mascherina
- Guanti da lavoro, meglio se molto spessi
- Un chiodo o un pezzo di metallo simile
- Un contenitore in vetro o ceramica, anche un bicchiere
Per quanto abbiate compiuto un lavoro da certosino nello step precedente è rimasto sicuramente qualche residuo all’interno delle filettature, e quindi bisogna rimuverlo!
Come già saprete la soda caustica rimuove qualsiasi tipo di residuo, mentre l’acetone puro è specifico per l’ABS.
Indossate tutti i dispositivi di protezione, compresa una felpa a maniche lunghe * NON SCHERZATE CON LA SODA CAUSTICA*
Posizionate all’interno del bicchiere circa 1 o 2 cm di scaglie di soda, e i nostri 3 oggetti da pulire. Ora con precisione riempite il bicchiere quasi fino all’orlo di acqua e iniziate a mescolare con un oggetto metallico. Vedrete che piano piano la temperatura all’interno del bicchiere salirà e il liquido inizierà a friggere.
Continuate a mescolare delicatamente fino a che non sentirete che i 3 oggetti all’interno del bicchiere. Dico sentirete perchè a questo punto il loiquido saràò opaco e non riuscirete a vedere all’interno. Ora abbandonate il bicchiere in un luogo sicuro, non alla portata di bambini o animali per 3/5 ore.
Al vostro ritorno fate colare piano piano giù da un lavandino la soda e risciacquate gli oggetti con acqua. E’ possibile che abbiano una patina che va rimossa con una strofinata. In qualche caso potete anche far riacquistare la brillantezza voluta con carta vetrata.
FINITO!
Non vi resta che rimontare tutto e avrete dinuovo un hotend nuovo di zecca! Non ci speravate vero???
Già che siete in questa fase, e se dovrete comprare qualche attrezzatura vi consiglio vivamente le calzette in silicone per i cubi. Migliorano decisamente la vita! Prima di tutto il cubotto risentirà molto meno della ventola layer, tenendo la temperatura più facilmente! Secondariamente se vi ricapiterà una cosa simile il silocone proteggerà il vostro hotend e renderà la pulizia molto più semplice! Ne esistono di molte misure! verificate che siamo adatti al vostro hotend!
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