La problematica delle lacune, veri e propri buchi sulle facce orizzontali, chiamato pillowing. di chiusura delle nostre stampe è un problema piuttosto comune. Come tutti i problemi comuni fino ad ora analizzati, non sono molte le cause che lo creano, quindi si arriva piuttosto velocemente alla risoluzione.
Aumentare i top layer
La causa forse più comune è la dimensione troppo esigua dello strato totalmente solido di chiusura, per essere sicuri di chiudere per bene un modello dovremmo assicurarci di impostare almeno 6 “passate” di materiale e quindi 6 layer usando lo spessore 0,2 mm ,passare a 8 per layer di 0,1 mm e almeno 10 per lo spessore di 0,05 mm. Il conto da fare è piuttosto semplice: moltiplicare l’altezza del nostro layer per 6, nel caso di stampa a 0,2 mm. Un esempio pratico, il valore che dovremo impostare per le parti sotto e sopra del guscio sullo slicer che andrà a formare il G-Code sarà di 1,2 mm.
Già solo questa accortezza ridurrà al minimo le possibilità di trovarci con il problema di pillowing, però, se non risolvesse del tutto il nostro problema dovremo considerare altre casistiche.
Aumentare l’infill
Moltissime volte mi è capitato di non riuscire a quantificare a dovere il peso degli oggetti stampati. Questo capitava soprattutto nei primi periodi i cui usavo la stampante 3D. Lo stesso accade con il cubo di calibrazione. Quardandolo la nostra mente si aspetta un certo peso ed immancabilmente risulta più leggero.
Questo fenomeno che all’inizio può sembrare strano è facilmente comprensibile analizzando il valore che diamo all’infill. L’infill, che tradotto significa riempimento, determina quanto la nostra stampa sarà “piena” interiormente. Un valore di riempimento del 20% significa che la nostra stampa sarà “piena” al 20%. Ovvero “vuota” per il restante 80%, i quattro quinti dell’interno della nostra stampa sarà composta da aria!
Ovviamente per risparmiare filamento e tempo siamo portati ad usare la minor quantità di riempimento interno possibile, tanto l’interno non si vede!
Molte volte però l’infill è l’unico sostegno a cui lo strato superiore di chiusura può aggrapparsi, mancando quello e non usando i piccoli accorgimenti spiegati nell’articolo sui ponti e le ponteggiature, possiamo ritrovarci con un risultato non proprio soddisfacente, lasciando dei veri e propri buchi su una faccia che ci aspetteremmo completamente liscia.
Per ovviare questo problema dovremo provvedere ad aumentare la percentuale di infill (nella foto sopra l’esempio della regolazione con Cura), oppure cambiarne la trama, quasi tutti gli slicer hanno la possibilità di usare diverse trame per il riempimento. Scegliamo il tipo di infill con la trama più fitta, questo fornirà più punti d’appoggio al materiale estruso. Renderà più facile per la stampante la stampa in orizzontale.
Usare la ventilazione (sui filamenti ove è possibile)
Nel caso non volessimo o non potessimo aumentare l’infill, potremmo usare la ventilazione.
La ventilazione del filamento appena estruso è fondamentale quando l’ugello deve percorrere grandi distanze senza supporti: infatti se il filamento appena estruso è ben ventilato si solidifica immediatamente e rimane nella posizione sospesa in cui lo vogliamo. La ventilazione contribuisce ad eliminare i problemi di Pillowing.
Sottoestrusione
Nel caso che gli sforzi fino a questo punto profusi non diano gli effetti sperati rimane solo 1 possibile causa, la sottoestrusione! In questo articolo abbiamo trattato l’argomento approfonditamente e vi rimandiamo a questa piacevole, speriamo, lettura.
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