Corso di post produzione e rifinitura stampe 3D – Introduzione

Ben trovati con il mio Corso di post produzione e rifinitura stampe 3D. In questo primo articolo voglio sfatare qualche convinzione e darvi le basi. Soprattutto per quanto riguarda la mentalità da adottare per arrivare a raggiungere ottimi risultati. Pazienza, impegno, prove e studio saranno i pilastri ai quali affidarci per intraprendere la via della post produzione. Nei prossimi articoli tratteremo i colori, le tecniche e gli effetti.

Inizamo dicendo che un modello stampato in 3D in resina viene stampato monocromatico. Stampato in FDM o FFF potrà arrivare ad avere 2 colori, ma più comunemente sarà mono colore. Per quanto precisa ed accurata una stampa a singolo colore non sarà mai visivamente appagante come una colorata! Cosa stiamo aspettando allora? Sguainate i colori!

Primi passi

A stampa finita, dopo aver rimosso eventuali supporti ed aver fatto tutto il necessario per rendere liscio il nostro modello appena stampato, viene a presentarsi l’opportunità di colorare il modello.

Quali sono i criteri da rispettare per ottenere un buon risultato nella pittura?

Questi criteri sono molteplici, e li vedremo mano a mano con il proseguo del corso. Per ora ci occupiamo degli errori più comuni, che sono i seguenti:

  • Pensare che il primer sia superfluo;

  • Credere alla leggenda popolare che il colore va bene come esce dalla boccetta;

  • Usare strumenti economici a discapito del famoso motto “chi più spende, meno spende”.

Affrontiamo punto per punto perché ognuno di questi punti è importante.

Primer

Il primer è un passaggio fondamentale, non voglio farmi prendere la mano in una logorrea sfinente di termini tecnici sul perché usare un buon primer da modellismo è consigliabile piuttosto che uno da pochi euro preso in una catena di grande distribuzione. Fatevi pure delle prove e vedrete che quello da modellismo è superiore per aggrappaggio del colore, per tenuta e per resa finale. Fatto questo piccolo incipit non posso che ricordare che per avere la certezza che il nostro colore verrà steso in maniera uniforme e corretta, la superficie del modello deve essere pulita, lavata e trattata.

Come fare queste cose? Bene, una volta carteggiata, spolveratela ben bene, dopo con uno spazzolino da denti ed acqua con qualche goccia di sapone per i piatti lavate il modello. Il tutto indossando dei guanti in lattice. Questa operazione è sottovalutata, ma aimè il grasso delle mani farà si che il primer non attacchi sul modello. E’ quindi consigliabile utilizzare guanti in lattice in modo tale da non toccare direttamente il modello con la pelle delle mani.

Una volta fatto questo è il momento del primer, a voi la scelta se usare quelli da stendere a pennello, ad aerografo o tramite bomboletta spray.

Io consiglio la seconda opzione per i seguenti motivi: a mano è necessaria una padronanza della diluizione che non tutti hanno, si rischia pertanto di non dare la giusta quantità di primer in tutto il modello avendo così o troppo primer su parti dettagliate o tropo poco sulle grandi superfici; a bomboletta questo difficilmente succede, ma aimè il problema che più si presenta è quello di non poter ben dosare la quantità di primer che viene spruzzato, rischiando quindi di o inzuppare il modello di primer, perdendo quindi i dettagli o di lasciarne scoperte intere aree.

Ad aerografo, magari con un doppia azione, queste problematiche non si presentano, potendo gestire sia la quantità di primer spruzzato, sia la pressione con cui l’aria uscirà dal compressore.

   Prima della pittura                                                                                                   Dopo la pittura
Il modelo fotografato è stato scolpito da CrossLance Studio e stampato con una Form 2, resina Clear.

Preparazione del colore

Ora che abbiamo dato un fondo per la verniciatura al modello che abbiamo stampato possiamo passare alla verniciatura vera a propria, ma attenzione a non commettere l’errore comune in queste occasioni: quello che in tanti fanno, ma che aimè produce troppo spesso croste inguardabili. Utilizzare colori non diluiti.

Il colore deve essere diluito utilizzando la così detta “Regola del 3”. Cioè, che saranno necessarie almeno 3 mani per ottenere un colore coprente! Se lo si fa con meno mani, il colore sarà irregolare e non livellato, rischiando di dare un effetto a pennellate o eccessivamente granuloso. Se invece saranno necessarie più mani, ci vorrà solo più tempo! Ma ne sarà valsa la pena, il risultato sarà incredibilmente migliore, poiché si creeranno delle superfici morbide ed uniformi.

Chi più spende meno spende!

Parlando di come fare queste operazioni, vedo spesso consigliare colori economici, e pennelli da pochi centesimi. Ogni volta mi si accappona la pelle, perché a suo tempo ho fatto delle prove e solo dopo svariati errori posso confermare con certezza che per ottenere buoni risultati in pittura servono colori di qualità e buoni pennelli, magari in martora, certo è che un buon scalpello non fa di te un falegname, ma se già sai fare quello che devi, un buono strumento garantisce un ottimo risultato.

Nei prossimi articoli che potrete trovare alla sezione apposita: Post produzione provvederò a fornirvi tutte le nozioni necessarie per ottenere buoni risultati con le tecniche di pittura! Intanto se volete approfondire alcune tecniche potete trovarmi o su YouTube, o su Facebook.

Sperando che riteniate interessanti i miei articoli vi saluto!

Franz Bido

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