Precisione delle dimensioni della stampa – come porre rimedio a piccole imperfezioni di precisione della stampa 3D

Precisione delle dimensioni della stampa

Quando stiamo cercando di produrre parti che devono interagire tra di loro, a partire da una semplice figura snodabile fino alle lavorazioni meccaniche più avanzate la precisione della stampa 3d diventa fondamentale.
Come ovvio in questo articolo non ci occuperemo della regolazione della precisione da zero tramite firmware, ma di tutti quegli aspetti chimico-meccanici che contribuiscono a non raggiungere l’accuratezza dimensionale che ci aspettiamo.

La parte del leone per questa problematica sicuramente la fa il primo layer.
Il piatto non ben livellato è la principale causa della mancanza di precisione per l’asse Z.
Ipotizziamo di stampare con l’altezza dello strato di 0,2 mm e di avere l’ugello a 0,04 mm da piatto, il primo layer sarà spalmato e compresso in 0,04 mm e al modello finito mancheranno 0,16 mm.
Come è facile intuire questa imprecisione sul primo layer andrà anche a modificare i layer successivi e potremo trovarci ad avere l’errore amplificato.
Raccomandiamo di seguire la nostra guida per la regolazione della distanza ugello-piatto e stampare il cubo di calibrazione che troviamo a questo indirizzo, per verificare l’effettiva bontà del nostro lavoro.

Un altro aspetto da tenere presente quando si riscontra una più o meno grave mancanza di precisione dimensionale è la sovraestrusione o la sottoestrusione.
Materiale in abbondanza può “ingrassare” il modello di qualche millimetro come una scarsa estrusione lo può rendere più gracile.
Se si riscontra di avere questo genere di problema si può fare affidamento a questo articolo dove sovra e sotto estrusione sono trattate nel particolare.

Analisi dimensionale

Appurato che siamo nel caso dell’errore dimensionale e che non ci troviamo nei 2 casi precedenti dovremo fare un’analisi un pochino più approfondita e capire se lo scarto di misura nelle dimensioni della stampa è costante o proporzionale.

Si può fare una prova molto semplice, stampare il cubo di calibrazione al 100% ( 2 cm per lato) e poi al 200% (4 cm per lato). Nel caso di sovradimensionamento il primo cubo sarà 20,1 mm e se si tratta di un errore costante il cubo doppio sarà  40,1,  nel caso di sovradimensionamento proporzionale cubo doppio sarà 40,2.
Può sembrare una differenza sottile ma i problemi vanno affrontati in maniera totalmente diversa.

Errore dimensonale costante

L’errore dimensionale costante va affrontato tramite lo slicer. Alcuni di essi hanno un’apposita funzione di compensazione delle dimensioni orizzontali.

Errore dimensionale progressivo

L’errore dimensionale progressivo nella maggioranza dei casi è dovuto dalle proprietà intrinseche del filamento in uso. Molti materiali raffreddandosi tendono a restringersi, proprio come il metallo.
Per alcune tipologie di filamento questo restringimento può anche arrivare al 5% della dimensione, e questo può diventare un problema molto serio.
In questo caso si può agire d’astuzia e, appurato il restringimento e determinata l’entità, andremo a incrementare la dimensione del modello per colmare il gap.

Facciamo un esempio, sempre con il nostro cubo. Il cubo di 2 cm cubi stampato dopo il restringimento è 1,9 cm. Quindi per stampare il cubo con le dimensioni corrette dovremo fare 100/valore reale * valore di progetto, quindi 100/1.9*2 che è uguale a 105,26.
Quindi andremo a settare nel nostro slicer un aumento di dimensione del modello e indicheremo un valore di 105,26. Anche se nella stragrande maggioranza dei casi il valore 105 sarà sufficiente come correzione.

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