Separazione dei layer

La separazione dei layer è un problema non solo legato alle correnti parassite e all’ABS. Se devo essere sincero mi è capitato più volte di aver esagerato con i i rimedi indicati nell’articolo per aumentare l’adesione della stampa al piatto. Con il risultato di avere stampe letteralmente incollate al piatto e quando si è trattato di applicare una determinata forza per lo staccare l’oggetto mi sono trovato con la stampa a metà, semplicemente perché il punto debole era l’adesione tra i layers e non l’adesione al piatto.Per questo motivo, seppur impegnandomi a cercare di portare l’adesione al piatto al minimo indispensabile ho anche cercato di rinforzare l’adesione tra i layers, e vi riporto qui le conclusioni.

Temperatura

Dobbiamo in primis parlare di temperatura, anche se corre l’obbligo di differenziare di molto l’analisi rispetto al considerare PLA (e derivati) e ABS (e simili).

Per il PLA l’unica operazione che possiamo fare è quella di aumentare qualche grado la temperatura dell’estrusore, già una decina di gradi possono variare di molto la resistenza meccanica della stampa. Ho personalmente notato che l’aumento di temperatura anche di molti gradi del PLA non ne compromette l’aspetto, e ne solidifica la resistenza meccanica, sempre a patto di non rilevare i problemi di stringing che ad un certo punto possono presentarsi.

Per l’ABS il discorso è un po’ più complicato. Con questo materiale si deve stare piuttosto attenti poiché la separazione dei layer può avvenire autonomamente e non c’è bisogno di alcuna forza meccanica.Oltre alla temperatura del nozzle, che deve essere mantenuta costante per tutta la stampa dobbiamo anche preoccuparci della temperatura dell’oggetto in se. L’ABS si espande con il calore  e si ritira raffreddandosi, per questo motivo dovremo raffreddare l’oggetto nella maniera più dolce possibile. In questo abbiamo un valido aiuto, il piatto riscaldato.Non solo il piatto riscaldato permette all’ABS di aderire al piatto di stampa ma il calore diffuso , meglio se in una stampante dalla camera chiusa, non permette all’oggetto di raffreddarsi rapidamente e lo conserva integro.
Un’ultima raccomandazione in questo senso è: Attenzione agli spifferi! Un singolo piccolo spiffero che abbassa repentinamente la temperatura dell’oggetto può avere conseguenze devastanti per la stampa e ridurla come in foto!

Layer non proporzionato al foro d’uscita dell’ugello

Un motivo decisamente più raro e che deriva esclusivamente dall’errore umano è l’impostare lo strato del layer troppo alto.
Può succedere che la fretta ci spinga a voler stampare velocemente e quale miglior metodo di aumentare il layer? Questo non è sempre una buona idea soprattutto se non si rispetta la regola dei 4/5. In sostanza questa regola dice che il layer massimo impostabile è pari ai 4/5 del diametro del nozzle. Per fare degli esempi pratici possiamo dire che se usate l’ugello da 0,5 mm di diametro la maggior altezza del layer impostabile è 0,4 mm. Per l’ugello di misura 0,4mm è 3,2 mm e così via. Se volessimo stampare a 0,5 mm di layer con un ugello da 0,4 mm ci accorgeremmo subito che il materiale fuso non verrebbe spalmato a dovere sul layer precedente. Quindi non aderirebbe a dovere e si sbriciolerebbe al tatto.

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