Trattamento degli oggetti stampati in 3D – Invecchiare e arrugginire le stampe con appositi ossidanti

L’evoluzione dei materiali per la stampa 3D apre sempre nuove orizzonti di risultato e trattamento degli oggetti stampati in 3D. In particolare filamenti che contengono una percentuale di altri composti, detti in gergo caricati, assumono alcune delle caratteristiche del prodotto aggiunto. Così che il filamento legno odora proprio di legno, il filamento con ferro è magnetico e il filamento contenente metalli non nobili si ossida, esattamente come il materiale che lo compone. Ed è proprio questo ultimo processo che illustreremo in questo breve articolo.

In generale l’ossidazione e la ruggine sono viste come una degradazione del materiale, ed effettivamente è così! Allora perchè dovrebbe interessarci degradare le nostre stesse stampe?
Semplicemente perchè l’ossidazione in genere è data dai fenomeni atmosferici, ed è un processo piuttosto lento. Arrugginire un oggetto stampato in 3D può subito conferirgli un’aria antica, e questo è talvolta necessario.
Sono molti i campi di applicazione possibili, pensiamo solo al cosplay, o alla branca delle rievocazioni storiche. Oppure se cercassimo di ricostruire ed esporre parti di vecchi utensili. O ancora semplicemente per donare un tocco di antico ad un nostro qualsiasi oggetto.

Trattamento degli oggetti stampati in 3D: Materiale e disposizione

Ad invecchiare ed arrugginire sono tutti i materiali che hanno al loro interno metalli non nobili, che quindi subiscono questo fenomeno. La scelta a disposizione è molto ampia, abbiamo: Ferro, Rame, Bronzo, Ottone.

In media sono composti da un 25/30 % di plastica (PLA o ABS) e un 70/75 % di metallo. Per questo visivamente e chimicamente si assomigliano molto. Se volete realizzare oggetti in metallo avete alcune opzioni molto interessanti. Tra i migliori brand che propongono filamenti caricati metallo troviamo: Formfutura, Colorfabb e Proto-Pasta

Inoltre anche il ferro magnetico: Ferro Magnetico Proto-Pasta

Ecco come dovrebbero diventare una volta trattati:

 

Preparazione – materiale necessario

I vari trattamenti che illustreremo in questo articolo saranno coadiuvati da sostanze chimiche, ossidanti spinti. Sono sostanze pericolose per cui si dovrà prestare particolare attenzione. Non è una pratica adatta a minorenni e alle persone che hanno delle minime competenze in sicurezza. Per iniziare stabiliamo quali sono i dispositivi di protezione individuale (DPI).

Materiale necessario:

L’invecchiamento avviene tramite l’ossidazione, quindi con uno scambio di elettroni tra le l’oggetto e la sua superficie. L’oggetto libera ioni che creano l’effetto ruggine sulla sua superficie. Questo processo, come già dicevo può essere accelerato da particolari sostanze chimiche. Queste sostanze, per lo più acidi, sono da maneggiare con estrema cura, perchè sono potenzialmente letali. Corre precisare che vige l’obbligo di non miscelarle in nessun caso, utilizzarle solo nella dose strettamente necessaria.  Questo vuole significare anche che ogni oggetto può subire un solo trattamento, se non si ottengono risultati sperati si può ripetere lo stesso trattamento ma mai un’altro. Questo perchè anche a miscelare vari composti può provocare gravi danni alle mucose, pelle e polmoni! Come ad esempio i gas sprigionati dal contatto di aceto e candeggina.

In particolare l’uso di ipoclorito di sodio è pericoloso poichè è un irritante delle vie respiratorie, e caustico. E’ da prediligere la sua diluizione, la candeggina domestica. Quindi oltre all’uso obbligatorio della mascherina si deve procedere all’uso solo in locali ben areati.

Trattamento degli oggetti stampati in 3D: ACETO + SALE 

Utilizzare un contenitore in vetro o ceramica e versare all’interno l’aceto. Sciogliere all’interno il sale con l’aiuto di un cucchiaio (non in legno). Saturare la soluzione (arrivare al punto che i sale non si scioglie più).

Si può agire in 2 modi. O inserire l’oggetto direttamente nella soluzione per un effetto più forte e diffuso su tutta la superficie, lasciandolo in immersione per qualche giorno. Quando noterete un cambio di colore della soluzione allora vuol dire che il modello è pronto.

Il secondo metodo consiste nel creare il composto e con l’aiuto di un pennello cospargerlo sulla superficie del modello, per diversi giorni. Questo metodo permetterà di selezionare varie aree desiderate del modello dove vorremo più o meno ossidazione. Ciò che renderà più o meno rugginoso l’oggetto è appunto quanta soluzione acida si è passata sul quel determinato punto.

Trattamento degli oggetti stampati in 3D: CANDEGGINA

La candeggina è sicuramente l’agente ossidante più forte. E con cui si possono avere risultati in pochi giorni. Questa volta non si deve immergere in candeggina bensì spruzzare. Potete riutilizzare un vecchio flacone di sgrassatore, vetril o altri simili. Riempite con qualche centimetro lo spruzzatore di candeggina. mettete il modello in un contenitore di vetro, spruzzatelo con la candeggina e chiudete: Idealmente dovreste ripetere l’operazione ogni 3/4 ore per 2 o 3 giorni, o comunque fin che non raggiungete l’obiettivo. Fate attenzione a coprire solo le superfici desiderate (oppure anche tutta la parte se desiderato)
Una volta raggiunto il punto di ossidazione prefissato, risciacquare l’oggetto stampato in acqua abbondante e lasciare asciugare.

Trattamento degli oggetti stampati in 3D: ACQUA OSSIGENATA 130 Vol + SALE 

Non coprire o costringere in logo molto ristretto la soluzione di perossido di idrogeno, poiché emette gas. Usare sempre una mascherina, occhiali e guanti!

Posizionate nel contenitore l’acqua ossigenata ed iniziate ad aggiungere sale. Il sale reagisce con l’acqua ossigenata creando delle bolle. Le bolle contengono gas tossici e possibili caustici per gli occhi e polmoni, quindi eseguite questo trattamento in un’area ben ventilata e con i dispositivi di protezione: MascherinaOcchiali protettivi Guanti di nitrile. Per lo stesso motivo non è consigliabile non chiudere ermeticamente la soluzione fin che emette gas, o si rischia un incidente.
Anche in questo caso il tempo di contatto determina la quantità di ossidazione. si può passare da pochi minuti a qualche ora di immersione. Basterà aggiungere il sale quando il composto non emetterà più bolle.
Sciacquare sotto l’acqua corrente.

Ultime raccomandazioni

Ripeto di non miscelare le 3 metodologie e i prodotti usati in nessunissimo caso!  Miscelare vari composti chimici può rilasciare gas tossici ed aggressivi che possono causare gravi danni alle mucose, pelle e polmoni!
Evitate di produrre litri e litri di reagente per antichizzare un piccolo oggetto e soprattutto non fatelo in presenza di animali domestici o bambini. Lavorate sempre in locali areati! Non abbandonate composti chimici potenzialmente letali in bottiglie non espressamente etichettate e facilmente raggiungibili da chi non sa leggere.
Se qualcuno avesse degli ulteriori consigli sulla sicurezza può scriverli nei commenti e provvederò subito ad aggiungerli!

 


Se avete trovato utile questo articolo mettete MI PIACE alla nostra pagina Facebook per ricevere aggiornamenti su tutte le novità del Blog! Potete trovare molti altri progetti alla sezione Progetti!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.