Recensione Anycubic Chiron – Scopriamo questo gigante

Anycubic ChironLa Anycubic Chiron è stata lanciata in pompa magna, nonostante questo non ha rapito in un primo momento i maker. Al contrario è stato un innamoramento lento e inesorabile. Questa stampante interessa ad una fascia di pubblico particolare, perchè nonostante sia molto economica a livello di qualità-prezzo, vista la sua dimensione non riesce ad essere economica per davvero. Così come la dimensione impressionante non interessa a tutti, ma solo a chi ha necessità di stampare oggetti molto grandi in soluzione unica.

C’è da dire che io non sono stato uno degli “sfortunati” possessori dei primi modelli Chiron, che presentavano qualche problema in più, probabilmente derivato da poche prove in campo prima della commercializzazione. La mia Chiron è di inizio 2019, quindi già migliorata. L’Anycubic ha affrontato una miriade di problemi con le prime unità messe in vendita. Problemi che sembrano essere spariti per queste ultime.

Chiron: Iniziamo con un po’ di numeri e le info generali

I numeri non sono importanti ma sono significativi, vediamo i numeri di questa Anycubic, insieme a qualche generica info che ci introduce alla stampante.

Technology: FDM
Categoria:  preassemblata (arriva in 2 pezzi da unire)
Area di stampa: 400 x 400 x 450 mm
Max. temperatura del letto: 100 ° C
Temperatura dell’ugello: 260 ° C
Risoluzione dell’asse Z: da 50 micron a 300 micron
Dimensioni della stampante: 651 x 612 x 720 mm
Peso della stampante: 15 kg
Potenza assorbita: 24 V

Chiron: Assemblaggio

Già a vedere la scatola (e a sentirne il peso) ci si aspetta un qualcosa di grosso. Ma dopo l’apertura, maneggiare i 2 pezzi della macchina è tutt’altro che facile. Se siete gracilini sarà bene farsi aiutare nelle fasi di montaggio, quando nel fissaggio delle viti dovrete tenere ferma la parte superiore, ci torneremo! Nella scatola troviamo una delle dotazioni più ampie di sempre, con un mare di oggetti!

La dotazione di cui parlavo (qui sopra in foto) comprende, oltre alla stampante e al necessario per il montaggio:

  • 1Kg di PLA Anycubic
  • Un paio di guanti in nitrile
  • Il cavo Dati, per collegamento al PC
  • Spatola (professionale, rigida)
  • Cacciavitino a taglio
  • Chiave inglese
  • Set di brugole (hanno anche la punta della parte lunga a pallina, quindi si possono usare anche non perpendicolari alla vite!)
  • Scheda SD con adattatore USB
  • Pinzetta per la rimozione del filamento
  • Cesoia
  • Un hotend di riserva completo
  • Sonda di livello

L’avere già tutti questi utensili, cacciavitino, cesoia e pinzetta su tutti facilita la vita a tutti quelli che stanno iniziando, che si ritrovano già una buona base da cui partire senza costringerli ad aggiunte successive.
Vorrei poi soffermarmi su 2 cose in particolare, l’hotend e la sonda di livello.

Hotend e sonda di livello

Questi 2 oggetti sono una sorpresa molto gradita, l’hotend di suo è già pronto per essere sostituito a quello installato in tempo zero. Ha già installati gli spinotti maschio per essere collegato alla stampante.
La sonda di livello invece è un’esclusiva Anycubic. E’ la stessa che viene usata sulle stampanti delta e ha un funzionamento che non avevo mai visto in precedenza. Questa è magnetica e viene montata sopra (o meglio sotto) al nozzle. Potete vedere nel video il montaggio ed il funzionamento. Questa sonda è rimovibile e va installata solo per le prove. Da usare solo unitamente al file gcode apposito.

Assemblaggio

le due parti di cui è composta Chiron si uniscono piuttosto in fretta, rimane da collegare lo schermo e l’elettronica. Queste operazioni sono fattibili con un minimo di esperienza in meno di 10 minuti. Non vi illudete però, siete solo a metà dell’opera! Perchè? Beh perchè prima di iniziare a stampare dovete occuparvi della calibrazione della stampante 3D.

Il piatto di questa macchina è così grande che nonostante sia di vetro non può essere perfettamente rettificato, quindi necessita di un livellamento accurato. Tramite la sonda in dotazione e la procedura che vedete illustrata nel video qui sotto potrete andare a correggere le piccole imperfezioni del piatto e arrivare ad una deposizione di materiale perfetta.

Anycubic Chiron: Prime impressioni

Ultimato l’assemblaggio e dopo aver seguito le istruzioni per la prima calibrazione, che tra manovre e stampa porta via qualche ora, siamo pronti ad usare questo gigante.

L’ho già detto? E’ grossa! Mi ripeto perchè vederla sullo scaffale difianco alle altre stampanti fa veramente impressione. Sembra di vedere un adulto circondato da bambini.

Analizzandola mentre la stampa del “mirino” corre posso già fare qualche prima considerazione generale. Il telaio è in profilato di alluminio ancorato dalle tipiche t nuts ed è sufficientemente stabile, anche se si può facilmente irrobustire attraverso qualche giunzione, anche stampata in PLA.
Il Piatto è l’ultiabase di Anycubic PRO (40×40 cm). L’unica differenza con l’ultrabase classico è qualche motivo decorativo. La sostanza infatti è sempre un vetro con incollato un foglio leggeramente forato che garantisce un’ottima adesione di ogni materiale.

Per quanto riguarda la parte del’estrusione del materiale si può notare un estrusore simil Titan in plastica accoppiato ad un hotend clone e3D V6, realizzato da Anycubic. Il sistema di deposizione materiale si comporta bene, anche se è evidente che ci sono i margini per migliorarlo.

Un’ottima scelta sulla realizzazione di questa stampante 3D è quella di posizionare sotto il telaio tutta la parte elettronica come l’alimentatore LCD standard, la scheda madre Trigorilla, i MOSFET e tutto il resto. Tutte le porte e le connessioni si trovano sul lato destro dell’unità di base per facilitare l’assemblaggio e il posizionamento.

Ender 3: Cosa non mi è piaciuto

Visto che non sono un fan delle regolazioni di fino non stravedo per la regolazione del piatto su 25 punti, ma capisco che quando si ha a che fare con queste dimensioni sia essenziale.

Dopo aver piazzato la sonda si passa alla routine di livellamento, descritta bene sul manuale. Quindi vengono “tastati” 25 punti e poi si deve avviare la stampa del “mirino” che richiede circa 3 ore. Non è il massimo se vi siete riservati un po’ di tempo da dedicarle e volete vederla stampare i vostri oggetti fin da subito. L’unica notizia positiva è che se prestate abbastanza attenzione in questa fase passerà molto tempo prima di doverlo rifare. Personalmente sto stampando da 6 mesi con la prima calibrazione, e non ho notato riduzione della qualità del primo layer. Rimanendo in tema non mi è piaciuto neanche dover togliere e mettere la sonda. Avrei preferito una sonda sempre presente come un BLTouch.

Il punto debole della stampante è certamente la parte di estrusione. L’estrusore è un clone (o comunque gli assomiglia molto) dell’E3D Titan, cos’ come clone è l’hotend V6. Per quanto l’originale possa essere un buon hotend i cloni non riescono mai ad essere alla sua altezza. In generale c’è più divario tra il V6 originale e clone di quanto divario ci sia tra originali e cloni nei Chimera e negli Mk8 per esempio. Il motivo però ancora mi sfugge.

Volendo apportare un upgrade di categoria alla stampante 3D basterà sostituire il gruppo estrusione con uno originale 3eD, o Bondtech, e ci si ritroverà con una macchina semiprofessionale, gigante, avendo speso due lire.

Volendo poi modificare la parte estrusiva della macchina si potrebbe pensare anche a passare ad un estrusore diretto, per eliminare tutti i problemi che possono derivare dall’uso del tubetto PTFE e stampare senza problemi materiali flessibili anche molto morbidi.
In questom caso la miglior soluzione è rappresentata dal Titan Aero di E3d, che unisce compattezza, estrema leggerezza e ottime performance, anche in versione clone.

Seppure lo schermo di comando mi piaccia molto una lamentela va rivolta ai menù. Nulla di trascendentale ma sono molto ricchi e risulta facile perdersi tra le varie finestre.
In ultimo solo una mia fissa. Il piatto è gigantesco ma le rotelle di regolazione minuscole! Io sono innamorato dei rotelloni giganteschi, che rendono la regolazione del piatto più semplice e precisa! Basta veramente poco!a

Ender 3: Cosa mi è piaciuto

Iniziamo con il dire che Anycubic ha attinto dall’idea CR-10 , giustamente visto che funziona, apportando qualche miglioramento. Nel complesso, il cablaggio e l’aspetto generale di Anycubic Chiron sono puliti e ordinati. Una catena portacavi che ospita i cavi del termistore, della sonda di temperatura, di entrambe le ventole e i cavi della sonda di livellamento mantiene le cose organizzate, con un’unica cosa che esce dall’hotend, il tubo PTFE.

Anycubic Chiron

Anche sbirciare all’interno della scatola di controllo nella base di Anycubic Chiron da una conferma di una disposizione ordinata, di connessioni sicure incollate a caldo. Il letto riscaldato riceve l’energia tramite un MOSFET, e non lontano da questo vediamo una messa a terra. Si è badato molto alla sicurezza nella realizzazione di questa stampante 3d. Quindi, in teoria, non dovrebbero esserci problemi in fase di stampa.

Il piatto Ultrabase, facilisso da utilizzare, dimenticatevi i problemi di adesione, con qualsiasi materiale. In più non dovrete combattere per staccare il pezzo come succede con vetro+lacca. Al termine della stampa basterà aspettare il completo raffreddamento del piatto e la stampa si staccherà da sola. Altrettanto lodevole è il letto riscaldato fornito 24v. Passare da freddo alla stampa è un processo rapido e il foglio di alluminio sotto Ultrabase Pro raggiunge l’intera larghezza del letto, offrendo un calore costante e un’adesione stabile per stampe anche ai lati del piatto.

I fine corsa sono ottici e non i soliti meccanici, e rendono la stampante meno rumorosa e “più fine”. Tutto sommato va apprezzata anche la disposizione dei componenti della stampante, che si presenta dal telaio compatto rispetto all’area di stampa. L’elettronica sparisce per essere integrata nel telaio, ottima scelta salva spazio!
Questa stampante nasce con un  portabobina integrato da installare direttamente sul telaio tramite 2 t-nut.

Chiron, vale la pena?

Stampa bene e lo fa ad un prezzo contenuto. Soprattutto se lo si proporziona alla dimensione della stampante. L’intercambiabilità delle stamopanti ha fatto si che anche se aveva tutte le caratteristiche in regola questa stampante non è esplosa, rimanendo affascinante solo per una stretta nicchia, di cui faccio parte.

Anycubic Chiron
La Anycubic con questa Chiron si aspettava un successo pari alla CR-10, e aveva tutte le carte in regola per esserlo, prezo, area, funzionalità. La realtà, tuttavia, è che non sarà la “CR-10 killer” che si aspettavano che fosse. Il mercato è saturo di stampanti carta carbone, con le stesse caratteristiche e funzionalità. Ormai per attirare l’attenzione bisogna fare i miracoli!

L’enorme vandaggio di questa macchina è la dimensione, soprattutto quando la si relaziona al prezzo. Possiamo permetterci di stampare oggetti grossi come caschi a meno di 500€! L’Ultrabase garantisce prestazioni costanti per l’adesione al letto e scongiura il distacco e la perdita della stampa, più frequente con altri piuatti. La dimensione aiuta anche con la produzione in serie di piccoli oggetti. Ho prodotto piccoli orecchini per un periodo, e con Chiron potevo metterne fino a 50 sul piatto!

Schermo Anycubic Chiron

Per quanto riguarda la stampa, la qualità è buona fin dall’inizio. Uno slicer ben impostato permette di riuscire a stampare con una buona qualità, per arrivare al massimo della qualità è necessario apportare qualche upgrade. Anche se di poco conto.
Sia il rilevamento del filamento sia la ripresa dopo blackout funzionano bene e sono ormai uno standard su quasi tutte le stampanti.

La Anycubic Chiron  è un’ottima stampante, sia per un esperto sia per qualcuno che voglia buttarsi nel mondo della stampa 3D. Al di la di tutto è una macchina che funziona bene, lo fa senza la necessità di essere un mago della stampa 3D. Un buon modo di iniziare con la stampa 3D, oppure di cambiare idea se avete iniziato con una Anet 8 e avete pensato che non faccia per voi.

Chiron: Il prezzo

A differenza di praticamente tutte le stampate fino ad ora recensite il modo più economico di comprare Chiron è su Amazon. Infatti costa esattamente come sui più famopsi mercati elettronici cinesi, senza però il rischio di pagare ingenti dazi doganali, e vi assicuro che viste le dimensioni del pacco ed il peso non può passare inosservata.

Spero con questa recensione di aver acceso la vostra curiosità verso questo gigante! Alla prossima recensione su Italia 3D Print!

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