Mercoledì scorso, primo agosto sono stati pubblicati online gli schemi per creare  pistole in 3D attraverso le stampanti. E’ di giugno la causa vinta contro il governo, che  ha fatto ottenere il permesso di pubblicare gli schemi all’organizzazione creatrice di queste armi di plastica. Quindi con la vittoria della prima causa è stato sancito che la Defense Distribuited può diffondere online, gratuitamente i propri progetti di una pistola, la Liberator. Ma è già dal lunedì che nove stati americani, più il District of Columbia, hanno fatto causa in un tribunale di Seattle per chiedere all’amministrazione Trump di impedire la pubblicazione dei file STL. Il giudice Seattle ha di fatto bloccato temporaneamente la diffusione di questi progetti, in attesa del responso giudiziale.

Cody Wilson, proprietario dell’organizzazione che detiene i progetti sostiene che è una limitazione della sua libertà di espressione e si tratta solamente di disegni, non di armi: fino ad ora le battaglie legali gli hanno dato ragione, e Wilson ha avuto il permesso di distribuire gli schemi, in qualunque forma,con l’ultima causa. Il governo americano si è anche fatto carico dei 40mila dollari di spese legali di Wilson. Anche se dopo questo nuovo stop si riapre il caso su tutti i fronti.