[GUIDA] Estrusore otturato – principali cause di otturazione e metodi di pulizia

Estrusore otturato – principali cause di otturazione e metodi di pulizia

Per sua natura la stampante 3D è una macchina da lavoro, e al di la dell’inevitabile affetto che ad un certo punto si prova per ogni cosa ci dia soddisfazioni, deve lavorare. Ciò significa che deve continuamente essere in movimento e fondere chilometri di filamento, questo filamento fuso deve poi transitare da un forellino di 300-400 micron! (0,3/0,4 mm).
Prima o dopo arriva per tutte le stampanti il momento in cui questo forellino, per diversi motivi si tappa e noi dobbiamo, nostro malgrado trovare la soluzione.

Questi tappi sono dovuti prevalentemente da:

  • filamento sporco che trascina all’interno granelli di polvere, che impastandosi con la plastica forma grumi più grossi del buchino d’uscita.
  • Temperature errate possono far indurire in maniera anomala il filo, che avrà più difficoltà ad essere estruso
  • Il PLA se lasciato caricato nell’estrusore da una stampa all’altra può dare di per se problemi di otturazione, quando siamo in presenza di questo problema con uno specifico filamento si consiglia, una volta ultimata la stampa di ritrarre il filamento di 2 cm tramite repetier. Ricordandoci di immettere per 2 centimetri alla prossima stampa. Spariranno  i problemi di otturazione e avremo stampe perfette fin dall’inizio.

Quando siamo in presenza di una otturazione possiamo passare ai rimedi sostanzialmente in 2 modi, il modo veloce e il modo accurato.

METODO VELOCE

  • Il modo veloce prevede il riscaldamento dell’estrusore fino ad una temperatura più alta di almeno una decina di gradi rispetto a quella usata per la stampa del materiale che ha causato il blocco. Poi tramite l’uso di un nozzle cleaner, che in sostanza è un ago della misura precisa del diametro del nostro estrusore. Si provvederà a inserirlo e a pulire il materiale che uscirà. Quando ci sembra disotturato dovremo spingere il filo manualmente e vedere che scorra e fuoriesca con un diametro ed un flusso normale. In caso contrario si dovrà continuare con la pulizia.

Questo metodo viene usato normalmente quando sappiamo che l’estrusore è nuovo, o comunque poco usato e non può esserci finito di tutto dentro, altrimenti si dovrà procedere con la pulizia accurata

PULIZIA ACCURATA

  • La pulizia accurata prevede lo smontaggio del nozzle, ricordiamoci sempre di smontare/rimontare il nozzle al massimo della temperatura che il nostro estrusore può raggiungere.
    Possiamo procedere a questo punto al riscaldamento del nozzle tramite fiamma ossidrica, pistola sverniciatrice. Se siamo in una casa senza attrezzi professionali, tramite il fuoco emesso dai fornelli di casa. Consiglio il fuoco dei fornelli poichè è molto calorico (se di un bel blu). Della temperatura che ci serve per rimuovere a dovere la plastica. Non proviamo a fare questo lavoro con un semplice accendino perchè non essendo abbastanza calorico brucerà la nostra plastica. L’accendino lascerà moltissimi residui e trasformando l’ugello in un pezzo di carboncino.  A questo punto tramite il nozzle cleaner di cui abbiamo parlato prima procederemo a liberarlo di tutta la plastica presente (alternativamente al nozzle cleaner possiamo usare una corda della chitarra da buttare,  dovremo scegliere il La della chitarra elettrica oppure il Re dell’acustica/classica).
    Per giudicare il nostro lavoro di pulizia possiamo posizionare l’ugello verso una fonte luminosa e provare a guardare dentro. Se vedrete un bel cerchio di luce avrete liberato per bene il vostro nozzle.

    Finitura

    Finito questa operazione a seconda che steste usando ABS piuttosto che PLA potrete immergere nell’acetone puro (MetilEtilChetone per l’ABS) oppure nella soda caustica (PLA) il vostro ugello e lasciarlo li a riposare per una notte. Personalmente dopo aver risciacquato ed asciugato per bene il pezzo inserisco una goccia di grasso lubrificante all’interno dello stesso (Il grasso in questione è apposito per alte temperature),l’unica accortezza a questo punto è che dopo il montaggio si spinga fuori più filamento del solito, fino a eliminare tutti i residui di grasso. (Ho riscontrato che questo metodo impedisce la riotturazione   per diverso tempo).

Una facilissima prova per verificare di aver liberato a dovere il nozzle è quella di puntarlo contro una fonte luminosa. Ora verificare che la luce passi attraverso. Per giudicare il lavoro di pulizia ben riuscito dobbiamo vedere all’interno un bel cerchio preciso, esattamente come in foto qui sopra. Se al contrario vedremo una mezzaluna o altre figure geometriche significa che il nostro nozzle avrà bisogno di un’altra passata e dovremo ricominciare dall’inizio il processo di pulizia.

ULTIME VERIFICHE

Se abbiamo avuto un otturazione dell’estrusore e non ce ne siamo accorti subito è probabile che, visto il mancato scorrimento, la parte di filamento a contatto con la rotella spingi filo sia completamente grattugiata. Il nostro estrusore sarà colmo di residui polverizzati di filamento.
In questo caso è consigliabile pulire molto bene tutto l’apparato ed eventualmente smontare completamente per provvedere ad una pulizia più accurata (se smontiamo per manutenzione l’intero estrusore ricordiamoci di controllare lo stato del tubo di PTFE all’interno della vite infilata nel radiatore e sostituiamolo se risulta non perfetto). Rimontato il tutto tagliamo via la parte di filamento difettata e possiamo tornare in marcia.

Se avete trovato utile questa guida mettete MI PIACE alla nostra pagina Facebook per ricevere aggiornamenti su tutte le novità del BlogPotete trovare molte altre guide sulla stampa 3D nella nostra sezione GUIDE!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.